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ZOOM: L’ APP PER LE VIDEOCHIAMATE, MANDA I TUOI DATI A FACEBOOK

Anche se l’utente non ha un account

Zoom è un applicazione per le videochiamate molto usata sopratutto in questo periodo di quarantena dove le scuole e le università stanno sfruttando questo genere di programmi per le lezione telematiche.

Beh, un indagine condotta da Motherboard  ha rivelato che l’app per iOS invia dati a Facebook anche se l’utente un account Facebook non ce l’ha! E l’informativa sulla privacy non lo spiega a dovere.
Ma come funziona questa vendita di dati?

Secondo l’indagine, Zoom si connette alle API Graph di Facebook non appena l’app viene aperta. Graph, dice Motherboard, “è il principale metodo per gli sviluppatori di movimentare dati da e verso Facebook“. Tra le informazioni inviate troviamo:

  • quando l’utente apre l’app
  • su che dispositivo
  • dove si trova il dispositivo (posizione generica, identificabile da città e fuso orario)
  • codice identificativo univoco per la pubblicità che Facebook può usare per inviare annunci personalizzati all’utente.

Facebook ha ha risposto affermando che chi usa le sue API deve fornire all’utente finale un’informativa sulla privacy trasparente e precisa. Zoom invece non ha risposto. Vale la pena osservare che non è la prima volta che Zoom viene criticata per la gestione della privacy: pochi giorni fa, la EFF ha detto che chi organizza le chiamate può controllare se i partecipanti hanno o meno la finestra della conversazione aperta o se stanno facendo altro, e che gli amministratori possono raccogliere informazioni come indirizzo IP, dati sulla posizione e modello del dispositivo usato per la connessione di tutti i partecipanti.

Al momento non ci sono informazioni sull’app per Android, anche se è molto probabile che la faccenda si estenda anche lì.

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